Ballata del pari e dispari.
2016
E le donne non sognano.
Febbraio 2018
Madre del sonno.
Barbarano Romano 2013
Paglia del gesto inquieto.
2016
Sorge e risorge.
2012
Nuovi abbandoni senza esodo.
2016
Eretica ma con pudore.
Agosto 2017
Ti vedo dal treno.
Barbarano Romano 2013
"Per la prima volta mi sento come uno che ha dietro di se un certo tempo. E questo tempo è la mia storia."
Im Lauf Der Zeit
Im Lauf Der Zeit
Badessa cromatica.
1998
Città euforica.
2021
Zimbella per niente.
Haarlem 2012
Selenia mente un pò.
Haarlem 2012
Divinità apatica.
1995
Redenzione.
2011
Daltonica.
1988
Indesiderata.
Haarlem 2012
Undicesimo compleanno.
1994
Tu guidi, io dormo.
1997
Venustà venatoria.
1994
I libri sono topi.
2011
La velocità del calore.
1996
Prelievi da un conto paterno.
2020
Dissidente.
1998
David D'Amore si serve di una vecchia e semplice macchina fotografica priva di sofisticati supporti, utilizzando rullini in bianco e nero. Il suo lavoro non subisce manipolazioni digitali ma la foto, stampata su semplice carta fotografica, è soggetta al viraggio. Le sue immagini sono una serie di micro racconti in cui il sovrareale si concretizza attraverso la presentazione di soggetti facenti parte della realtà ma rivestiti di un nuovo e personale linguaggio.
Simona Cresci
(Giovani Artisti a Roma. Rivista Time Out, Novembre 2000)
Invidia metropolitana.
Berlin 1997
Tre meno quattro.
1998
Rallenta la notte.
2010
Esordio mellifluo.
2010
Celebration of love.
1998
Riconciliazione.
Berlin 1997
Migri nel sale.
Haarlem 2012
Paura di niente.
1987
Chilometri di luce.
1998
Non ride mai o quasi; il risultato potrebbe essere un’arte da prefica, invece è quella del corridore. La sua zampata è di circa 100 centimetri, un uomo normale cammina sui 64 centimetri, lui no! La sua è una corsa molto diretta, è una falcata con spesso la testa bassa; uno che è molto sicuro di se, sembra, uno che fa parecchie cose tipo incidere, dipingere, appunto fotografare. Humor noir, ossia la capacità di far ridere la dove bisogna piangere. Humor noir, ossia la possibilità di mandare tutto in vacca, per finta ma come possibilità non remota. Humor noir, ossia, io e te non siamo soli ma qualcuno si occupa di noi e ci rappresenta in peggio, mentre gli altri ridono. Humor noir, ossia il cotechino è un grande oggetto dimenticato, un grande simulacro della carne, talmente dimenticato che io mi convinco che sia il calco di un braccio scuoiato, il cotechino è la superiorità della cultura europea?! Humor noir, ossia appartenenza morale ad una qualche forma di etica, così tanto raffinata che cerchi subito di ammazzarla magari su un binario di un treno, il treno, questo bellimbusto di metallo, sarà poi vero che arriverà? Humor noir, ossia lo stato prodigioso del fenomeno…..magari quando mi fa capire lo stato di precarietà del corridore, dell’autore. David D’Amore, lo rivedo con una grossa incisione in giro per Roma, una lastra spalancata su chi gli veniva incontro; sul volto nessun facile sorriso, nessuna particolare forma di ironia ma di umore umbratile si! Così le fotografie, raffinata sorpresa che viene da uno che ha un suo taglio personale nel vedere il tempo, senza scuotimenti o facili appartenenze. Chiunque sa che il surrealismo è stato una strada maestra e che tanto di ciò che è stato dopo di lui è solo derivazione e camuffamento; D’Amore tuttavia accetta il confronto, si immette nel linguaggio, batte la strada all’interno del suo piacere e non dei piaceri altrui; notevole e coraggioso deambulare, in una città di facili prese di posizione, di accelerazioni già postume. Si potrebbe definire la foto come un classico, un modo di strutturare il novecento senza che il secolo esista più ma allora non ri-fare, si può ancora fare meglio, con apparenti passi indietro.
Daniele Contavalli
RomArte, Gennaio 1999
Adulatrici distratte.
1997
Incalzando l'uomo.
2009
Rubi il tempo.
1992
Tortura modesta.
2009
Non sbagli mai.
1997
Vandala icona.
2009
Fachiro bulimico.
1996
Sentimento rupestre.
2009
Timida bestia.
2010
Elargico montano.
2009
Eremitaggio involontario.
1995
Qualcosa di tuo (bugia).
1993
Idolo alternativo.
1998
D'Amore, nel presentare gli oggetti di tutti i giorni in strane, nuove circostanze, tende degli agguati alle aspettative dell'osservatore.
Crea delle situazioni nelle quali l'oggetto appare fuori luogo. Si allontana di un passo dalla realtà. Anche i più semplici dei soggetti possono essere impregnati di una nuova potenza data dai suoi abili interventi e pensieri laterali.
Recentemente D'Amore ha stampato alcune delle sue foto in bianco e nero con un leggero velo ocra, ruggine e blu. Mentre alle superfici rigide ha dato una calda tonalità carnale, la pelle umana è velata da un tono metallico. D'Amore apprezza il potere dell'inversione.
Jonathan Turner
(dal catalogo della mostra alla galleria 2RC. Roma, 1998)
Profeta irresoluto.
1998
Merry go round.
1996
Se avrei te.
2009
I capi sognano.
2005
Altamarea.
1997
Treno indifeso.
2010
Caballus domo.
1995
Strada leggera.
2009
Vagito ittico.
1997
Diventerò famosissima.
1990
Bazar eroico.
2009
Succinto bendato.
2009
Furia civile.
2009
Lascia la diga.
2010
Eremistico.
2011
Ancora madre.
2007